Le panchine giganti delle Langhe



Qualcuno pensa che possa essere solo un’operazione di marketing, noi crediamo che quella delle panchine giganti delle Langhe sia soprattutto una bellissima storia.

 Forse qualcuno ne ha già sentito parlare. Forse qualcuno di voi, passeggiando tra le i borghi dell’Alta Langa, si è imbattuto in qualche cartello colorato con le indicazioni per una panchina gigante.

Se lo avete seguito, sapete di cosa stiamo parlando, se non lo avete fatto avete perso un’occasione per tornare bambini per qualche minuto ed essere parte di un progetto brillante e tra i più interessanti di tutto il Piemonte.

 Ma non disperate perché non è mai troppo tardi! Le panchine giganti hanno basi solide e rimarranno a disposizione dei visitatori per parecchi anni. In più stanno riscuotendo un successo eccezionale e sono tanti i territori e i singoli che stanno partecipando attivamente proponendo nuove installazioni in diverse parti d’Italia e del mondo.

Perché abbiamo deciso di raccontarvi questa storia? Perché rispecchia perfettamente la nostra filosofia: è una storia di riscoperta, di rinascita, di lungimiranza e di creatività.

Come spesso capita, le belle storie che diventano progetti collettivi partono dall’iniziativa di una singola persona: la persona in questione è Chris Bangle.

 La storia delle panchine giganti delle Langhe

 

Chris Bangle è nato a Ravenna nel 1956, non la città romagnola ma un’omonima piccola cittadina dell’Ohio.

Evidentemente però Chris ha l’Italia scritta nel destino perché dal 2009 vive a Clavesana, un piccolo paese della Langa sud-occidentale.

Chris è un designer, ha lavorato per decenni nel settore automobilistico, disegnando alcune delle automobili più famose del mondo tra Fiat, Opel e BMW.

Un designer di successo che lascia il mondo aziendale per dedicarsi alla libera professione e a progetti personali, trasferendosi in luoghi dove il contatto con la natura e con la terra dettano i ritmi delle giornate.

Una storia come tante altre a ben vedere ma, da queste parti, questo tipo di storie hanno fatto la differenza.

La riscoperta del territorio delle Langhe, avvenuta negli ultimi anni, deve tanto proprio agli stranieri che hanno creduto nella sua bellezza e nei suoi prodotti, dopo che generazioni di langaroli hanno dovuto lasciare la dura campagna per trasferirsi all’ombra della Mole tra le braccia più rassicuranti della Fiat.

Ben vengano dunque gli stranieri! Tanto più se un bel giorno decidono di dare vita ad un progetto che contribuisce al rilancio di un intero territorio.

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Il Big Bench Community Project

La prima panchina gigante è rossa, è la Big Red Bench #1 e ha preso forma nel 2010.

Chris Bangle l’ha costruita sul suo terreno a Clavesana. Scelse di collocarla in un punto panoramico e di realizzarla di grandi dimensioni in modo che, chiunque si sieda, con le gambe penzoloni, possa avere la sensazione di tornare un po’ bambino. Dunque panorama, proporzioni ma soprattutto accessibilità.

Quest’ultima caratteristica è quella che ha innescato il successo del progetto. Infatti il requisito fondamentale per ogni panchina gigante è che, anche se costruita su terreni privati, rimanga accessibile a tutti.

Il Big Bench Community Project è prima di tutto un progetto collettivo.

In questo modo la panchina rossa di Clavesana è diventata in pochi mesi un’attrazione turistica per i visitatori e per i langaroli stessi che hanno avuto l’opportunità di riscoprire paesaggi famigliari a partire da un diverso contesto.

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Dove sono le panchine giganti delle Langhe

Nel giro di pochi anni le panchine hanno invaso il territorio delle Langhe e si sono spinte ben oltre! L’iniziativa è lasciata sempre al privato, non è ammesso costruire nuove panchine con fondi pubblici.

E questo è un altro punto fondamentale perché sono la spontaneità e la semplicità del progetto che hanno fatto la differenza. Basti pensare che ad oggi, solo nelle Langhe si contano più di 50 panchine giganti. La febbre ha contagiato il vicino Monferrato, si è spinta con forza in Lombardia dove impazza nelle province di Bergamo e Brescia, ha fatto una visita a Rionero in Vulture (PZ) e deve aver infettato qualche visitatore d’oltre manica: il premio di panchina gigante più settentrionale del pianeta lo vince infatti la panchina di Arbroath, in Scozia.

Per amore della completezza vi riportiamo in fondo all’articolo l’elenco completo in ordine di data di costruzione.

A questo link potete trovare l’elenco delle strutture coinvolte.

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La mappa delle panchine giganti

Se proprio non potete fare a meno di semplificarvi la vita il modo migliore è digitare su Google Maps “panchine giganti” una volta in zona.

Certo vi perdereste un po’ il gusto della scoperta ma, se siete nuovi di queste parti, ve lo possiamo concedere.

Per avere un quadro generale di dove sono tutte le panchine, vi riportiamo la mappa delle panchine giganti tratta dal sito ufficiale del progetto.

Vi segnaliamo poi che potete visualizzare le panchine anche con l’app gratuita Tabui (scaricabile qui).

 

Come trovare le panchine giganti delle Langhe

Ci teniamo però a dire che noi siamo paladini del turismo slow, del turismo di scoperta, quindi crediamo che non ci sia modo migliore di trovare le panchine che andare sul territorio e provarci!

Al bando gli smartphone e le cartine, viva le suole consumate! Qual è il modo migliore di scoprire il territorio se non farselo raccontare da chi lo vive?

Chiedete aiuto ai langaroli e seguite i cartelli, questo è il segreto! Noi ci limitiamo a darvi qualche suggerimento per passare un weekend diverso dal solito.

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Un itinerario a piedi, anche con i bambini 

Un’ottima idea per andare alla scoperta delle panchine giganti delle Langhe, può essere quella di parcheggiare, ed eventualmente alloggiare, nel bellissimo borgo di Monforte d’Alba. Qui le strutture ricettive non mancano e siamo in piena terra del Barolo, giusto per non farsi mancare niente.

A Monforte ci sono due panchine, da qui potete procedere in direzione sud per toccare i borghi di Dogliani, Farigliano e infine Clavesana, chiudendo in bellezza alla panchina #1.

Ognuno dei borghi citati ha almeno una panchina e con piccole deviazioni potrete trovarne altre.

Si tratta di percorrere una decina di chilometri immersi nei campi e nei vigneti, magari scaldati da un tiepido sole primaverile o circondati dai colori e dalle febbrili attività della vendemmia nel primo autunno.

Niente di impossibile, non trovate? In ogni caso, i collegamenti tra i vari paesi sono frequenti, soprattutto in estate e autunno quando festival ed eventi internazionali rallegrano le serate langarole.

 Ultimo consiglio: vestiti e scarpe comodi. A volte le panchine sono collocate tra campi e vigneti, non è improbabile sporcarsi un po’ e macinare qualche chilometro sulle dolci salite delle colline langarole.

Il passaporto 

Come ogni buon cammino di scoperta che si rispetti, anche quello alla scoperta delle panchine giganti ha il suo passaporto, un po’ come quello del Cammino di Santiago.

Si acquista, si mettono la propria foto e i propri dati e il gioco è fatto. Non resta che compilare le singole pagine del passaporto, una per ogni panchina.

Su ogni pagina potrete appuntare un pensiero, un ricordo e soprattutto apporre il timbro che attesta l’effettiva visita. E’ possibile acquistare i passaporti e apporre il timbro presso una serie di strutture ricettive collocate in prossimità delle panchine.

Ecco che un’attrazione turistica può diventare un gioco alla scoperta del territorio che includa anche le attività commerciali. Comunità prima di tutto.

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Come partecipare al progetto

Come avrete ormai capito, ci siamo innamorati di questo progetto immediatamente.

Se anche per voi è così, ne approfittiamo per ricordarvi che il progetto è aperto a tutti.

Chiunque può proporsi per costruire o ospitare una nuova panchina. Farlo è semplice: andate sul sito del progetto, compilate il form con le foto dello spazio che avete deputato adatto e date qualche informazione su come sarà possibile raggiungerla e sull’accessibilità.

Se il progetto viene approvato non dovrete far altro che realizzare la panchina sulla base dei disegni di Chris Bangle, oppure fatevi aiutare da qualche artigiano del posto!

Scegliete quando inaugurarla e spingete l’evento sui social per promuovere al meglio l’iniziativa. Anche voi avrete il vostro angolo di paradiso e tutta la comunità potrà giovarne.

Una delle panchine porta una targa con questa frase in dialetto piemontese.

Chiudiamo così perché ci sembra il modo migliore per trasmettere lo spirito di questa iniziativa.

“Si t’avèissi da manca ‘d tira ’n po’ er già, set-te sì ‘nsima e… et sentirai torna masnà”
“Se hai bisogno di tirare il fiato, siediti qui sopra, respira e… ti sembrerà di tornare bambino”

 

Elenco completo delle Panchine Giganti in ordine di data di costruzione


1. CLAVESANA BORGATA GORREA (PIEMONTE/ITALIA)
2. FARIGLIANO (PIEMONTE/ITALIA)
3. CLAVESANA BORGATA PALAZZETTO (PIEMONTE/ITALIA)
4. CLAVESANA LO SBARANZO (PIEMONTE/ITALIA)
5. VEZZA D’ALBA (PIEMONTE/ITALIA)
6. MONFORTE GRAMOLERE (ex Santa Rosalia d’Alba) (PIEMONTE/ITALIA)
7. CARRU’ (PIEMONTE/ITALIA)
8. PIOZZO (PIEMONTE/ITALIA)
9. PRATO NEVOSO (PIEMONTE/ITALIA)
10. CASTELNUOVO CALCEA (PIEMONTE/ITALIA)
11. ARGUELLO (PIEMONTE/ITALIA)
12. MONFORTE (PIEMONTE/ITALIA)
13. DOGLIANI (PIEMONTE/ITALIA)
14. ALBA – LOC. SCAPARONE (PIEMONTE/ITALIA)
15. ROCCAVIGNALE (LIGURIA/ITALIA)
16. NIELLA BELBO (PIEMONTE/ITALIA)
17-18. COSTIGLIOLE D’ASTI (PIEMONTE/ITALIA)
19. LIMONE (PIEMONTE/ITALIA)
20. COSTIGLIOLE SALUZZO (PIEMONTE/ITALIA)
21. STREVI (PIEMONTE/ITALIA)
22. MONCHIERO (PIEMONTE/ITALIA)
23. NEIVE (PIEMONTE/ITALIA)
24. MOASCA (PIEMONTE/ITALIA)
25. FONTANILE (PIEMONTE/ITALIA)
26. COAZZOLO (PIEMONTE/ITALIA)
27. CARAGLIO (PIEMONTE/ITALIA)
28. CEVA (PIEMONTE/ITALIA)
29. BRIAGLIA (PIEMONTE/ITALIA)
30. CANELLI (PIEMONTE/ITALIA)
31. CHIUSA DI PESIO (PIEMONTE/ITALIA)
32. ROGNO (LOMBARDIA/ITALIA)
33. PEVERAGNO (PIEMONTE/ITALIA)
34. SANTO STEFANO BELBO (PIEMONTE/ITALIA)
35. GATTINARA (PIEMONTE/ITALIA)
36. ROBILANTE (PIEMONTE/ITALIA)
37. VINADIO (PIEMONTE/ITALIA)
38. CASTELNUOVO DON BOSCO (PIEMONTE/ITALIA)
39. MOIOLA (PIEMONTE/ITALIA)
40. FOSSANO (PIEMONTE/ITALIA)
41. ROSIGNANO MONFERRATO (PIEMONTE/ITALIA)
42. CASSINASCO (PIEMONTE/ITALIA)
43. CIGLIE’ (PIEMONTE/ITALIA)
44. PAROLDO (PIEMONTE/ITALIA)
45. MERANA (PIEMONTE/ITALIA)
46. VERONA (VENETO/ITALIA)
47. CANALE (PIEMONTE/ITALIA)
48. SALA MONFERRATO (PIEMONTE/ITALIA)
49. ONCINO (PIEMONTE/ITALIA)
50. MONASTERO DI VASCO (PIEMONTE/ITALIA)
51. CASTAGNOLE MONFERRATO (PIEMONTE/ITALIA)
52. SAMPEYRE – FRAZ.RORE (PIEMONTE/ITALIA)
53. RIVA DI SOLTO / FONTENO (LOMBARDIA/ITALIA)
54. NIELLA TANARO (PIEMONTE/ITALIA)
55. CAREGGINE (TOSCANA/ITALIA)
56. ARBROATH (SCOTLAND/UK)
57. COSTIGLIOLE D’ASTI – LOC.BRICCONE (PIEMONTE/ITALIA)
58. REGGIO EMILIA – MONTE FOSOLA (EMILIA ROMAGNA/ITALIA)
59. SAN MARTINO ALFIERI (PIEMONTE/ITALIA)
60. TONCO (PIEMONTE/ITALIA)
61. PASSERANO MARMORITO (PIEMONTE/ITALIA)
62. ALICE BEL COLLE (PIEMONTE/ITALIA)
63. SINIO (PIEMONTE/ITALIA)
64. MONASTEROLO CASOTTO (PIEMONTE/ITALIA)
65. DIANO D’ALBA (PIEMONTE/ITALIA)
66. BISTAGNO (PIEMONTE/ITALIA)
67. VIOLA (PIEMONTE/ITALIA)
68. CALLIANO (PIEMONTE/ITALIA)
69. VILLA SAN SECONDO (PIEMONTE/ITALIA)
70. SAN MICHELE MONDOVI (PIEMONTE/ITALIA)
71. INCUDINE (LOMBARDIA/ITALIA)
72. DARFO BOARIO TERME (LOMBARDIA/ITALIA)
73. PILZONE (LOMBARDIA/ITALIA)
74. SALE MARASINO (LOMBARDIA/ITALIA)
75. CAPO DI PONTE (LOMBARDIA/ITALIA)
76. EDOLO (LOMBARDIA/ITALIA)
77. PASPARDO (LOMBARDIA/ITALIA)
78. MONASTEROLO CAFASSE (PIEMONTE/ITALIA)
79. BRENO (LOMBARDIA/ITALIA)
80. PARRE (LOMBARDIA/ITALIA)
81. CASTEL BOGLIONE (PIEMONTE/ITALIA)
82. FRABOSA SOPRANA -FONTANE (PIEMONTE/ITALIA)
83. LOZIO (LOMBARDIA/ITALIA)
84. BOSIO (PIEMONTE/ITALIA)
85. SAN BENEDETTO BELBO (PIEMONTE/ITALIA)
86. VENTASSO FRAZ.LIGONCHIO (EMILIA ROMAGNA/ITALIA)
87. CASTELNUOVO BELBO (PIEMONTE/ITALIA)
88. ROVATO (LOMBARDIA/ITALIA)
89. RIONERO IN VULTURE (BASILICATA/ITALIA)

 

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L’impresa funebre a Biella

 

Tratto da : https://barotvolant.it/panchine-giganti-langhe/